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Notte dei Santi 2024

Gli Adolescenti della Diocesi, la sera del 31 ottobre, vigilia della Festa di Ognissanti hanno vissuto un cammino sui luoghi della vita del beato Carlo Acutis.


Dopo aver vissuto profonde esperienze, ascoltato le testimonianze del prof. Fabrizio Zaggia (suo insegnante di religione al Leone) e di suor Miranda Moltedo (direttrice delle Marcelline ai tempi di Carlo), vissuto un'intensa adorazione volgendo lo sguardo a Gesù vivo presente nell'Eucarestia, gli Adolescenti hanno varcato le soglie della chiesa di Carlo, Santa Maria Segreta. Qui l'Arcivecovo e i Vescovi ausiliari si sono alternati per incontrare i ragazzi e vivendo insieme a loro un momento di preghiera e di riflessione.


Ecco le parole dell'Arcivescovo, Mario Delpini (qui articolo completo sul sito della Diocesi):


"C’è un angolo oscuro in tutti noi. Ho visto ragazzi arrabbiati con i propri genitori, qualche volta di una rabbia profonda fino ad augurarsi delle cose terribili. Ecco cosa ci insegna Carlo questa sera a proposito dell’angolo oscuro della rabbia. A vedere in questa immagine la sua serenità. Io non l’ho conosciuto personalmente, quindi non so come abbia affrontato i suoi angoli d’ombra, però mi pare che Carlo ci insegni questo mettersi davanti al sole, come fu per lui l’Eucaristia, presenza di Gesù vivo".


"Forse – ha continuato rivolgendosi direttamente ai ragazzi presenti -, nel lato oscuro della tua vita ci sono dei pensieri che si ispirano alla pornografia, a dei modi di considerare il corpo dell’uomo e della donna che ne fa degli strumenti, che li umilia con la volgarità, magari stimolata da tanti strumenti di comunicazione. Sono quei pensieri e quelle fantasie di cui ti vergogni, che non osi dire a nessuno. E, allora, cosa può insegnarci per questo Carlo Acutis? Anche lui, penso, ha fatto i conti con la sua sessualità, con i suoi affetti, con la sua vita di ragazzo che cresceva, ma vedendolo così sereno e leggendo quelle poche frasi che ci hanno ispirato questa sera, a me pare che ci insegni ad avere un atteggiamento di nobiltà. Le parti di noi di cui ci vergogniamo possono essere salvate da Gesù, accolte non come una specie di spunto per condannarsi, ma per guardare più in alto. Tutti viviamo le angosce e le paure della malattia, della morte, della solitudine, del non essere interessanti per nessuno, ma Carlo, che pure ha sofferto, ci dice che, qualunque cosa capiti, si può mettere il lato oscuro della vita davanti alla luce di Gesù, davanti all’Eucaristia, sotto la protezione di Maria. Infatti, Carlo Acutis amava anche pregare il Rosario".


"Non spaventatevi, non preoccupatevi, ma piuttosto cercate la via per fare diventare luce l’angolo oscuro. Questo quadro di Carlo Acutis ha proprio questo messaggio: un ragazzo di 15 anni può essere tutto nella luce, non perché non ha difetti o non deve affrontare delle tentazioni, ma perché si consegna all’amicizia di Gesù".





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