L'Omelia, gli auguri di don Matteo, di don Serafino, di alcuni parrocchiani; la risposta di don Maurizio e una bellissima gallery di immagini della giornata di festa...
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(l'omelia di don Maurizio)
Fratelli, siamo collaboratori di Dio, bellissima definizione del sacerdote!
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Dovrei fare una Esame di questi 40 anni.
Si può costruire male quando ci riteniamo noi il fondamento dell’edificio oppure pensiamo di essere noi l’architetto, l’ideatore del progetto.
l’opera di ciascuno sarà ben visibile – Ispra, Rovello Sant’Andrea e ora SMSegreta.
In cosa consiste questa visibilità: nei volti che sono qui presenti, nelle relazioni, nell’accompagnare un tratto del cammino, nel comprendere che noi siamo i collaboratori, ma che il costruttore dell’edificio è lui e che qualcun altro subentrerà nel lavoro, ma l’amicizia, l’affetto, la relazione, e quella bella sensibilità della fede cresciuta dall’esperienza fatta insieme, resta visibile.
Questo ci convince sempre di più che la pastorale non è una struttura anonima, non è una questione di numeri, non è il risultato di alcune iniziative fatte per attirare le persone; questo è un “club di amici” che si raccolgono attorno a un interesse, non certamente la Chiesa di Dio.
Oggi festeggiamo il nostro Duomo e la sua Dedicazione, quanto è bello il Duomo… ma a Dio questa bellezza non basta …perché come ci ha detto la liturgia, Con pietre vive ed elette tu edifichi, o Dio, alla tua gloria un tempio eterno; il tempio se lo fa Lui, ma con le pietre vive che siamo noi.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Dobbiamo avere più coscienza di questa meravigliosa realtà!
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano, neanche la morte! Per questo il tempio che Dio si costruisce è eterno!
In quel giorno, cioè oggi per noi, si canterà questo canto del profeta oltre ai bellissimi che abbiamo ascoltato
La Chiesa di Dio è una città forte;
mura e bastioni egli ha posto a salvezza.
Ma anche una città aperta tutti possono entrarvi!
Nel ringraziarvi della Vostra presenza vi lascio un’augurio e ricambio tutti quelli che mi avete fatto voi.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna.
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Il profeta in questo canto dice che “Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore”
Penso sia questo il regalo più bello che un sacerdote possa chiedere dopo 40 anni di ministero!!!
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(don Matteo)
"San Paolo nella prima lettera ai Corinzi paragona la Chiesa ad un edificio, nel quale ciascuno fa la sua parte per contribuire alla costruzione: c'è chi pone le fondamenta, c'è chi continua l'opera iniziata da altri, ciascuno con la propria competenza, con la qualità del materiale che può fornire, ma senza dimenticare la cosa più importante: "nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo".
Don Maurizio in questi mesi ha già avuto l'occasione di festeggiare il suo 40° di sacerdozio in alcune delle parrocchie che ha servito durante il suo ministero di prete, nelle quali ha offerto senz'altro il suo contributo appassionato e intelligente per l'edificazione della comunità. Ultima, ma solo in ordine di tempo, c'è la nostra comunità di Santa Maria Segreta, di cui ora è parroco.
In questi anni abbiamo potuto apprezzare le sue qualità umane, la sua sensibilità spirituale, la sua passione per i linguaggi della musica e dell'arte, la sua attenzione pastorale alle persone. Questa è una comunità un po' diversa dalle altre che ha servito in precedenza: è una parrocchia del centro di Milano, con tanta mobilità di persone, forse meno continuità di partecipazione, ma allo stesso tempo è capace di attrazione e di ospitalità per tanti uomini e donne che cercano il Signore.
Nella nostra Parrocchia don Maurizio ha l'opportunità di mettere a frutto in maniera speciale alcune delle sue competenze: la bellezza della Chiesa e delle sue opere d'arte, lo splendido organo, le proposte culturali hanno trovato in lui la persona giusta per fare delle particolarità di questa Chiesa e di questa comunità uno strumento per l'annuncio del Vangelo e della bellezza della fede.
Noi, caro don Maurizio, ti ringraziamo per tutto questo e con il nostro affetto e la nostra preghiera ti rivolgiamo i nostri migliori auguri. Nella Scrittura il numero 40 è particolarmente significativo: dopo i 40 anni nel deserto il popolo di Israele ha l'opportunità di entrare nella terra della promessa. Con il libro del Deuteronomio allora vogliamo dirti: "Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni". Ma non è solo tempo di guardarsi indietro. Dice infatti: "Il Signore, tuo Dio, sta per farti entrare in una buona terra". Questa buona terra speriamo di essere noi, e confidiamo che anche tu, come dice la Scrittura, "benedirai il Signore, tuo Dio, a causa della buona terra che ti avrà dato".
Tanti auguri, caro don Maurizio, e continuiamo a camminare insieme!"
Don Matteo
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(don Serafino)
per don Maurizio Corbetta
(domenica 17 ottobre 2021)
40 anni: è un periodo lungo della vita;
40 anni di vita da prete sono un periodo molto lungo.
Tu, don Maurizio, li hai raggiunti e da poco superati.. io ti ho preceduto e conosco il brivido di un periodo così lungo, il “timore e il tremore” che questo numero, così simbolico, lascia nell’animo e nel cuore di un prete.
Ho consultato un comune amico biblista per ricordare le circostanze e il valore del numero 40. Sono coinvolti personaggi del calibro di Noè, Mosè, Elia, Giosuè e Giona per il Primo Testamento e ben 2 volte Gesù – prima per il suo tempo di deserto e poi per il tempo tra la Risurrezione e l’Ascensione – nel Nuovo Testamento; e, al riguardo, sono narrati eventi topici come il diluvio, la legge, il segno della brezza leggera, la terra e la grande città di Ninive e, nel Vangelo, l’inizio e il compimento della vita di Gesù di Nazaret!
A tuo modo, sono certo, porti nella memoria le circostanze e il valore dei tuo 40 anni. Sono coinvolte persone a te care e il ricordo di altre, moltissime, che hai incontrato; così come restano vivi gli eventi che hanno formato e modellato la tua vita: la preghiera e la liturgia, il canto sacro e la musica tutta, la premura e la cura di cose e di oggetti preziosi, la bellezza dell’arte in tutte le sue espressioni, i viaggi ben studiati e compiuti, le buone amicizie e le belle chiacchierate, senza tralasciare il sano piacere della buona tavola con cibi e bevande gustose. Su tutto però il tuo essere prete, il tuo stile di discepolo e di maestro, attento alla qualità della testimonianza, accorto nel dispensare le perle evangeliche e sacramentali eppure pronto a comprendere le persone nelle loro varie, e a volte difficili, situazioni esistenziali. Sì, 40 anni di vita da prete sono un periodo molto lungo eppure, don Maurizio, hai ancora molto da dare!
Mi permetto di parlare al plurale: abbiamo ancora molto da dare perché abbiamo avuto la pazienza di imparare, abbiamo dato tempo a pensare e a discernere, abbiamo avuto maestri che ci hanno guidato nel servire e nel continuare a servire, e così, ora, abbiamo una preziosa esperienza da consegnare alla nostra amata Chiesa, a quella porzione di Chiesa milanese che ci è stata affidata – sono le nostre comunità – così diverse e tuttavia così simili nell’avere bisogno della presenza di un prete animato dalla carità pastorale. Abbiamo da dare ad altri nostri confratelli preti più giovani di noi – qui rappresentati da don Matteo e don Emilio, don Alberto e Padre Luca – come abbiamo il desiderio di dare e consegnare a qualche ragazzetto la certezza della gioia che c’è sempre nella vita di un prete, in ogni stagione del suo ministero, e ancor più quando si giunge e si raggiunge la meta dei 40 e più .. anni!
“Coraggio don Maurizio” – ma di coraggio ne hai – un tempo bello ti attende: il Signore Gesù ti chiama ancora come ha fatto a suo tempo nella tua fanciullezza e tu, come allora, hai le buone energie per continuare a seguirlo, servirlo, amarlo. Ben lo sai caro don Maurizio, che questo non è ancora il tempo della ricompensa che certo verrà; invece è tuttora il tempo di un tuo ministero maturo, gioioso, sapiente e lungimirante, che insieme agli amici preti e con tutta la tua gente ti auguro da fratello nel presbiterio e da amico. Evviva e Alleluja don Maurizio!
Don Serafino
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(Alda e Roberto)
Nel 40° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Maurizio, Roberto ed io, con tutta la nostra famiglia, ringraziamo il Signore per questo prezioso, luminoso Ministero che ci ha profondamente coinvolto nel suo sorgere e ci ha fatto sentire Chiesa viva.
Ringraziamo anche don Maurizio per la profonda comunione che ci ha continuamente riservato in questi anni e preghiamo perché lui possa sempre vivere la sua piena dedizione a Dio con gioia, umiltà e gratitudine, dispensando senza riserve il Suo amore e la Sua Parola anche attraverso l’arte e la musica.
Grazie Signore Gesù!
Grazie don Maurizio!
Alda e Roberto
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La lettera di ringraziamento di don Maurizio
Carissimi tutti,
Volevo rispondere a tutti i parrocchiani e gli amici che mi hanno fatto gli auguri in questo splendido giorno di festa in cui ho ricordato i 40 anni di ministero sacerdotale.
Ringrazio il Signore e tutti voi di questo bellissimo giorno di festa. Ho veramente percepito tanto tanto affetto, tanta amicizia e una vicinanza davvero speciale. Celebrando queste giornate ci si accorge da vicino quante e quante sono le persone che vogliono bene ai sacerdoti. Tutti coloro che hanno partecipato hanno potuto constatare quanta intensità di ascolto e di preghiera c’è stata nella Messa solenne concelebrata dai miei confratelli, arricchita da un canto celestiale, accompagnato dal nostro meraviglioso organo e servita dall’impeccabile servizio liturgico dei nostri bravissimi chierichetti.
Al termine poi, le belle parole di Don Matteo e di Don Serafino, hanno certamente manifestato la bella comunione che c’è nel nostro presbiterio. Molti hanno colto questo come un segno “evangelizzatore” e lo ha certamente percepito come valore grande dove l’Eucaristia diventa davvero “Comunione”.
Anche nel momento semplice, ma molto significativo, dei saluti e degli auguri fatto nel cortile dell’oratorio questo clima è continuato con affetto e con gioia in cui, devo dire con verità, ho sentito il vivo desiderio da parte di tanti di portare personalmente il proprio augurio, il proprio saluto, e un graditissimo dono.
Abbiamo poi condiviso con alcuni parrocchiani e amici anche la mensa preparata dall’ottimo catering sotto l’esperta sovrintendenza di Cloti Gallizia. Che dire? Grazie!!! Tutto buono e tutto bello!!!
Don Mario, salendo insieme alla sera di domenica in ascensore, mi ha detto: “Ringraziamo il Signore che ogni tanto ci concede una giornata piena di gioia per il cuore”. E’ stato proprio così per me in tutta questa splendida giornata.
Un Grazie grande a tutti e un invito a continuare insieme nell’amicizia il cammino che il Signore ci concederà di percorrere insieme. Siamo noi, come dicevo nell’omelia, le “pietre vive ed elette” con le quali Dio si costruisce un tempio eterno per la sua gloria. Cerchiamo di essere all’altezza di questo compito. L’eucaristia che celebriamo ogni giorno e in particolare ogni domenica, tenga viva in noi questa meravigliosa vocazione.
Con grande affetto
Don Maurizio
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